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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Le guerre d'Italia 1, aspiravano a porre Milano al centro della politica italiana ed europea soprattutto l'ultimo figlio di Francesco Sforza, Ludovico il Moro, che aveva usurpato il trono del nipote Gian Galeazzo, le ambizioni degli Sforza, signori di Milano che aspiravano a porre Milano al centro della politica italiana ed europea, avevano reso più moderna e produttiva l'agricoltura incentivando l'introduzione di forme miste di allevamento e agricoltura, videro gli stati italiani alternare alleanze a conflitti per mantenere la propria autonomia ma alla fine decretarono l'egemonia spagnola in Italia, si aprì una lunga stagione di guerre per la conquista della penisola fino al 1559 guerre che videro gli stati italiani alternare alleanze a conflitti per mantenere la propria autonomia, LA ROTTURA DELL'EQUILIBRIO DELLA PACE DI LODI E LE GUERRE D'ITALIA avvenne nel 1494, con la decisione di Carlo VIII di Valois, che aveva ereditato i diritti della dinastia angioina dopo il suo esaurimento, di muovere guerra ad Alfonso II per riprendersi il meridione d'Italia, precarietà della politica dell'equilibrio, cara a Lorenzo de' Medici, successore di Cosimo alla guida dello stato di Firenze, a causa delle ambizioni, degli intrighi e degli appetiti dei signori italiani come dimostrano le ambizioni degli Sforza, signori di Milano, per interesse strategico si era schierato contro gli aragonesi appoggiando le rivendicazioni di Carlo VIII re di Francia anche perché il re di Napoli Ferrante si era schierato a difesa dei diritti della nipote Isabella, andata in sposa a Gian Galeazzo, si aprì una lunga stagione di guerre per la conquista della penisola fino al 1559 guerre che condussero alla definitiva perdita della centralità che l'Italia aveva mantenuto nella politica europea, avevano reso più moderna e produttiva l'agricoltura incentivando l'abolizione di istituti feudali quali il maggiorascato, avevano reso più moderna e produttiva l'agricoltura incentivando l'affitto delle terre, si aprì una lunga stagione di guerre per la conquista della penisola fino al 1559 guerre che videro protagoniste le potenze europee, avevano reso più moderna e produttiva l'agricoltura e che avevano favorito i commerci migliorando la rete viaria e fluviale, precarietà della politica dell'equilibrio, cara a Lorenzo de' Medici, successore di Cosimo alla guida dello stato di Firenze, a causa delle ambizioni, degli intrighi e degli appetiti dei signori italiani come dimostrano le conquiste operate nell'Italia centrale, a spese delle signorie minori, da Cesare Borgia, detto "il Valentino", che era figlio naturale di papa Alessandro VI e venne appoggiato politicamente e finanziariamente dal padre, l'ultimo figlio di Francesco Sforza, Ludovico il Moro, che aveva usurpato il trono del nipote Gian Galeazzo e che per interesse strategico si era schierato contro gli aragonesi appoggiando le rivendicazioni di Carlo VIII re di Francia, precarietà della politica dell'equilibrio, cara a Lorenzo de' Medici, successore di Cosimo alla guida dello stato di Firenze, a causa delle ambizioni, degli intrighi e degli appetiti dei signori italiani come dimostrano le tensioni perduranti nel Regno di Napoli, dove i successori di Alfonso V d'Aragona, Ferrante e Alfonso II (con i quali il regno si separa dall'Aragona e dagli altri possedimenti aragonesi) tentano di imporre l'accentramento del governo e della amministrazione a scapito delle prerogative tradizionali della nobiltà feudale (baronia) e subiscono pertanto ribellioni e congiure, LA ROTTURA DELL'EQUILIBRIO DELLA PACE DI LODI E LE GUERRE D'ITALIA furono determinate dalla precarietà della politica dell'equilibrio, cara a Lorenzo de' Medici, successore di Cosimo alla guida dello stato di Firenze, a causa delle ambizioni, degli intrighi e degli appetiti dei signori italiani, le ambizioni degli Sforza, signori di Milano che avevano reso più moderna e produttiva l'agricoltura, LA ROTTURA DELL'EQUILIBRIO DELLA PACE DI LODI E LE GUERRE D'ITALIA furono determinate dalla oggettiva debolezza (economica e militare) degli stati regionali in confronto alle vicine monarchie nazionali, nel 1494, con la decisione di Carlo VIII di Valois, che aveva ereditato i diritti della dinastia angioina dopo il suo esaurimento, di muovere guerra ad Alfonso II per riprendersi il meridione d'Italia per cui si aprì una lunga stagione di guerre per la conquista della penisola fino al 1559